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Klavierstücke e risonanze elettroniche

Ciro Longobardi, Roberto Doati

11 maggio 2023 ore 20:30 Teatro Akropolis Acquista i biglietti

GOG Giovine Orchestra Genovese
in collaborazione con Teatro Akropolis

INTERPRETI

  • Ciro Longobardi pianoforte
  • Roberto Doati live electronics

PROGRAMMA

Klavierstücke e risonanze elettroniche

  • Karlheinz Stockhausen
    Klavierstücke I-IV (1952-53)
  • Roberto Doati
    Studi I-IV (2021)
  • Karlheinz Stockhausen
    Klavierstück V (1954)
  • Roberto Doati
    Studio V (2020)
  • Karlheinz Stockhausen
    Klavierstück VII (1954)
  • Roberto Doati
    Studio VII (2021)
  • Karlheinz Stockhausen
    Klavierstück VIII (1954)
  • Roberto Doati
    Studio VIII (2021)

ACCESSO AL TEATRO AKROPOLIS

Il pubblico potrà usufruire di un parcheggio gratuito antistante il teatro.

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Terminato

I Klavierstücke I-VIII di Karlheinz Stockhausen ruotano intorno all’esperienza elettronica degli Elektronische Studie I e II. Se i Klavierstücke I-IV (1952-53, dedicati a Marcelle Mercenier) rappresentano una sorta di schizzo dei pezzi elettronici che verranno, i Klavierstücke V-VIII (1954-55, dedicati a David Tudor) rivelano una nuova attenzione al fattore temporale che nel contempo ‘dilata’ la forma secondo “criteri statistici” e consente all’autore di costruire timbri diversi (quasi in competizione con quelli elettronici su cui aveva lavorato per 18 mesi) che emergono dal costante uso di risonanze prodotte dalla pressione silenziosa dei tasti. Inoltre le due serie rappresentano il passaggio dal serialismo integrale al controllo aleatorio delle strutture, dalla musica per ‘punti’ (Punkte) alla musica per ‘gruppi’ (Gruppen).
Nell'esecuzione proposta dalla GOG al Teatro Akropolis, la serie V-VIII verrà amplificata secondo le indicazioni dello stesso Stockhausen che voleva "immergere" l’ascoltatore nelle risonanze dello strumento. 

Gli Studi elettronici I-VIII di Roberto Doati prendono ispirazione dai Klavierstücke I-VIII. L’autore ha voluto ricreare il suono elettronico degli anni ‘50: nella sua morfologia principale tanto simile a quella dei suoni di pianoforte (dovuta a tagli netti del nastro magnetico) e nel suo "colore" ottenuto anche grazie alla convoluzione con la risposta all’impulso del riverbero a piastra EMT 140, quello usato da Stockhausen per Kontakte. Ogni studio adotta generazioni spettrali e articolazioni diverse in una sorta di ‘mala copiatura’ dei Klavierstücke, ma sempre concependo ogni suono come una momentform la cui durata e istante di inizio siano imprevedibili, ed entro cui talvolta è possibile sentire l’eco appena accennata di una composizione strumentale (musica etnica, musica classica, musica di Stockhausen, free jazz).

Ciro Longobardi, finalista e miglior pianista presso il Concorso Gaudeamus di Rotterdam nel 1994, Kranichsteiner Musikpreis nell’ambito dei Ferienkurse di Darmstadt nello stesso anno, ha suonato per i più importanti festival di musica contemporanea nel mondo.
Ha registrato per Stradivarius, Limen, Mode Records, RAI Trade, Die Schachtel, Kairos.
Tra i premi ricevuti, un Coup de Cœur de Radio France (settembre 2011), un Premio Speciale della Critica (Musica e Dischi) e un Premio Nazionale del Disco (Amadeus 2012-2013) per l’integrale delle opere pianistiche di Ivan Fedele (Limen); un CD del mese e una candidatura al Premio Nazionale del Disco (Amadeus 2012-13) per Electronic Music for Piano (Stradivarius) di John Cage realizzata in duo con Agostino Di Scipio. 
La sua registrazione dei Notturni completi (con Gaspard de la Nuit di Ravel, per Stradivarius) è stata menzionata dalla prestigiosa rivista inglese Gramophone tra le tre pubblicazioni di riferimento per l’opera di Salvatore Sciarrino. La sua registrazione integrale del Catalogue d’Oiseaux di Messiaen (Piano Classics) ha vinto il Premio Abbiati del Disco come migliore pubblicazione di repertorio solistico del 2018-19 e ha ottenuto recensioni entusiastiche, tra cui una valutazione da 5 stelle dalla rivista francese Diapason. 
Nel triennio 2020-22 Ciro Longobardi è stato protagonista della prima integrale italiana della musica per pianoforte solo di Messiaen, a Reggio Emilia per il Festival Aperto. All'integrale della musica di ispirazione ornitologica, eseguita a novembre 2020 durante la pandemia - a porte chiuse e in live streaming - hanno fatto seguito le opere giovanili e ritmico-seriali complete, presentate nell'ottobre 2021. Il progetto si è concluso a inizio novembre 2022 con l'esecuzione dei Vingt Regards sur l'Enfant-Jésus. Prosegue parallelamente la realizzazione della medesima integrale in disco, sempre per l'etichetta olandese Piano Classics, la cui conclusione è prevista entro il 2023. Ciro Longobardi è pianista dell'Ensemble Prometeo di Parma, membro fondatore e direttore artistico del collettivo Dissonanzen di Napoli. Insegna presso il Conservatorio "G. Martucci" di Salerno.

Roberto Doati inizia la sua attività musicale all’età di 18 anni passando in pochi anni dall’improvvisazione libera alle esperienze di tape music. Dal 1977 al 1979 studia musica elettronica con Albert Mayr e Pietro Grossi presso il Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze e presso la Divisione Musicologica del CNUCE di Pisa.
Nel 1979 si trasferisce a Venezia dove porta a termine gli studi con Alvise Vidolin presso il Conservatorio “Benedetto Marcello”. Nello stesso anno inizia la sua attività di compositore e ricercatore presso il Centro di Sonologia Computazionale dell'Università di Padova.
Dal 1983 al 1993 Roberto Doati collabora con il Settore Musica (in particolare con Mario Messinis) e il Laboratorio di Informatica Musicale della Biennale di Venezia (L.I.M.B) con Alvise Vidolin.
Dal 1990 al 2020 è stato docente di Musica Elettronica presso i Conservatori di Cagliari, Latina, Trieste, Genova e Piacenza.
Fra i numerosi progetti ideati e realizzati con i suoi allievi è da ricordare nel 2013 la formazione della Galata Electroacoustic Orchestra (GEO) in collaborazione con Istanbul Bilgi Üniversitesi, Istanbul Teknik Üniversitesi, Universitat Pompeu Fabra, Conservatorio di Musica "G. Pierluigi Da Palestrina". GEO si è esibita al Festival di Musica Contemporanea de La Biennale di Venezia nel 2014 con Compasso da navegare e ha ricevuto uno dei premi della  associazione critici musicale  “Franco Abbiati”. 
Le sue opere gli hanno valso riconoscimenti internazionali. Fra questi ricordiamo: la commissione del Centre de Recherches et de Formation Musicales de Wallonie di Liegi per la serie Felix Regula (I-V) per violino/viola, flauto, clarinetto, nastro e live electronics, eseguita al Festival Ars Musica di Bruxelles, una borsa della Rockefeller Foundation per comporre L’apparizione di tre rughe per chitarre, elettronica e sistema interattivo EyesWeb, incisa da Elena Casoli per Stradivarius, la commissione un’opera di teatro musicale su testo di Antonin Artaud (Un avatar del diavolo) da La Biennale di Venezia.
Dal 2013 Roberto Doati si occupa di estetica del gusto producendo videomusiche quali Seppie senz’osso (video: Paolo Pachini), Il suono bianco (video: Maurizio Goina), Il suono rosso (video: Ivan Penov).

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