Lunedì 3 marzo, in occasione del concerto di EsTrio, il Direttore Artistico Pietro Borgonovo presenterà e introdurrà il concerto alle 19:30, nella Sala Paganini del Teatro Carlo Felice.
“..musiciste tecnicamente ineccepibili ed artiste in grado di turbare e di rasserenare che suonano col nome di EsTrio: saldezza e fantasia, cultura e istinto nella bellezza del suono...” (Lorenzo Arruga)
Laura Gorna (violino), Cecilia Radic (violoncello) e Laura Manzini (pianoforte) hanno saputo raccogliere e reinterpretare la tradizione della grande scuola italiana della Fondazione Stauffer, Accademia Chigiana e Scuola di Fiesole. Infatti sin dal suo esordio nel 2005 EsTrio si è immediatamente imposto all’attenzione del pubblico e della critica come una delle migliori formazioni cameristiche italiane.
L’esperienza internazionale delle musiciste si estende ben oltre i confini europei: dal Giappone agli Stati Uniti, dal Sud America al Medio Oriente, al fianco di strumentisti quali Salvatore Accardo, David Finckel, Bruno Canino, Rainer Kussmaul, Bruno Giuranna, Toby e Gary Hoffmann, Rocco Filippini e Franco Petracchi.
Come solista EsTrio ha interpretato, fra gli altri, il triplo concerto di Beethoven e il Concerto dell’Albatro di Ghedini con l’Orchestra Sinfonica Siciliana e Luca Zingaretti quale voce recitante, Camerata Ducale di Vercelli, Balkan Symphony Orchestra e Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza.
Molto attivo nella musica contemporanea, EsTrio ha ottenuto un grande successo con la prima esecuzione assoluta di “Lassù le stelle si accorgano di te...” di Adriano Guarnieri nel dicembre 2013.
Da sempre attento al mondo femminile nelle sue varie declinazioni, EsTrio si è particolarmente impegnato nella ricerca e valorizzazione delle compositrici, portando a conoscenza del grande pubblico numerosi brani pressoché sconosciuti.
L’eclettismo e il desiderio di sperimentazione spingono EsTrio a collaborare anche con artisti provenienti da esperienze espressive eterogenee, quali il teatro, la coreografia, il jazz.
Il nome EsTrio nasce dalla fusione tra diversi richiami: il mi bemolle tedesco Es, l’Es della concezione freudiana e la parola Trio, che insieme evocano la consonanza con il concetto di estro: l’ardore della fantasia e dell’immaginazione nella cultura classica greca.