Intervista a Uto Ughi

Uto Ughi_Teatro Carlo Felice, 2022

In occasione dell'inizio della stagione Inverno/Primavera 2022, la GOG ha intervistato Uto Ughi - in concerto lunedì 17 gennaio 2022 al Teatro Carlo Felice con il pianista Michail Lifits, uno dei principali violinisti italiani, che con Genova ha un rapporto che dura da oltre sei decenni: il virtuoso debuttò infatti per la GOG 63 anni fa, quando era ancora adolescente.

Maestro, sono 63 anni che è protagonista delle stagioni GOG: qui, al Teatro Carlo Felice di Genova, ha debuttato quando era ancora giovanissimo. Quali sono i ricordi più belli di questi oltre sei decenni?
Ho avuto dei carissimi amici della GOG a partire da Enrico Costa, straordinario conoscitore della musica classica e collezionista di meravigliosi violini, che era una persona estremamente generosa. Quando gli chiedevo di prestarmi lo Stradivari o il Maggini o altri esemplari, lui era sempre pronto a venire da qualsiasi parte del mondo: una persona di grande generosità e competenza musicale.

Lei suona due strumenti di eccezionale valore: secondo lei qual è il "peso" di uno strumento nell'esecuzione di un brano e nella "formazione" di un virtuoso?
Io penso che lo strumento debba essere un mezzo ma non un fine, cioè lo strumento deve aiutare a cercare le sonorità più idonee alla composizione. Ciononostante, io ho sentito violinisti che suonavano meravigliosamente bene violini mediocri e musicisti che suonavano male violini eccelsi, per cui il suono "parte" da qualcosa che c'è dentro di noi e non fuori.

Da sempre lei è impegnato nella formazione musicale e nella promozione dei talenti. A questo proposito nel 2021, dopo 24 anni, il Premio Paganini è tornato in Italia grazie a Giuseppe Gibboni. Secondo lei questo può significare qualcosa, anche in riferimento alla "crisi" della musica nel nostro paese e alle conseguenze della pandemia?
La vittoria di Giuseppe Gibboni al Concorso Paganini significa sicuramente che l'Italia è un paese ricco di forze vitali e di talenti. Del resto, non è il primo italiano ad aver vinto il Concorso Paganini: ci sono stati anche Massimo Quarta e Salvatore Accardo. Io penso che in Italia ci sia bisogno di un'adeguata educazione musicale nelle scuole.

Maestro, a cosa serve la musica?
La musica serve ad alleggerire il peso della vita quotidiana ed è un incentivo straordinario allo sviluppo dell'immaginazione, del buon gusto, dell'eleganza. La ricerca dell'intepretazione deve tendere a questo, a sviluppare le facoltà migliori dell'uomo.

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