Stagione 2020/2021

Camerata Royal Concertgebouw Orchestra

28 settembre 2020 ore 20:30 Teatro Carlo Felice Acquista i biglietti

INTERPRETI

  • Camerata RCO
    della Royal Concertgebouw Orchestra

    Coraline Groen violino
    Elise Besemer violino
    Vilém Kijonka viola
    Clément Peigné violoncello
    Felix Lashmar contrabbasso
    Hendrik Wiedijk clarinetto
    Jos de Lange fagotto
    José Sogorb Jover corno

PROGRAMMA

  • Ludwig van Beethoven
    Settimino per fiati ed archi in mi bemolle maggiore, op. 20
  • Franz Schubert
    Ottetto in fa maggiore per fiati e archi, op. 166, D. 803

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Il modulo dovrà essere compilato per ogni concerto con nome, cognome, numero di telefono e firma e consegnato alle maschere prima dell'accesso in Teatro.

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«Amiamo immensamente suonare nella nostra Orchestra, ma vogliamo ampliare questa gioia del fare musica insieme anche esibendoci in ensemble cameristici. Non soltanto il repertorio è differente, ma anche la sensazione del far musica da camera è più personale e intima. Amiamo inoltre stabilire un contatto molto stretto con il pubblico, è uno scambio di energia che ci ispira particolarmente».

Nata nel 2009, la Camerata RCO della Royal Concertgebouw Orchestra è formata da prime parti e membri della prestigiosa Orchestra del Royal Concertgebouw, così chiamata per la celeberrima sala da concerti di Amsterdam.
Il desiderio di fondare un ensemble cameristico è nato dalla volontà dei musicisti di estendere la loro condivisa e consolidata esperienza di professori d’orchestra anche al campo della musica da camera.
La straordinaria flessibilità degli organici con cui la Camerata RCO si propone permette di esplorare l’intera gamma della letteratura musicale, dal Barocco alla musica contemporanea.
L’ensemble è ospite regolare nelle stagioni olandesi e in Italia presso festival e stagioni concertistiche.
La Camerata RCO si è recentemente esibita anche a New York, Minsk, Tokyo, Seoul, Parigi, Roma e Madrid.

Il programma proposto dalla Camerata RCO comprenderà due opere strettamente "collegate" fra di loro, ossia il Settimino in mi bemolle maggiore, op. 20 di Ludwig van Beethoven e l'Ottetto in fa maggiore, op. 166, D. 803 di Franz Schubert
Beethoven lavorò alla composizione del Settimino op. 20 fra la fine del 1799 e l'inizio del 1800: il grande successo dell'opera portò alla diffusione di numerose trascrizioni, alcune delle quali autorizzate dallo stesso Maestro. Celebre è il Minuetto, che riprende il secondo tempo della Sonata per pianoforte op. 49 n. 2.
Schubert compose l'Ottetto D. 803 nel 1824, su commissione di Ferdinand Troyer, intendente dell'Arciduca Rodolfo, che era anche un clarinettista dilettante: quest'ultimo chiese all'autore che l'Ottetto fosse «esattamente come il Settimino di Beethoven». Pertanto, l'opera realizzata da Schubert risulta molto simile al modello beethoveniano, con la stessa composizione dei fiati, il medesimo numero dei movimenti - sei, e lo stesso ordine in cui vengono disposti, secondo la forma del Divertimento.

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