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Vincitore del Premio Abbiati, prestigioso riconoscimento della critica musicale italiana, quale "miglior solista" dell'anno 2022, lodato da Andrei Gavrilov come "un musicista con una combinazione di qualità artistiche rare: intelletto, temperamento, ottima memoria, immaginazione vivida e grande controllo", Filippo Gorini si afferma, a soli 26 anni, come uno dei più interessanti talenti della sua generazione.
Dopo la vittoria nel 2015 al Concorso "Telekom-Beethoven" di Bonn - primo premio, con voto unanime della giuria, e due premi del pubblico, nel 2020 Filippo Gorini ha ricevuto il "Borletti Buitoni Trust Award", con il sostegno del quale è in corso di realizzazione un progetto di approfondimento multidisciplinare sull'Arte della Fuga di Bach.
Diplomatosi al Conservatorio "G. Donizetti" di Bergamo con lode e menzione d’onore sotto la guida di Maria Grazia Bellocchio, si è perfezionato presso il Mozarteum di Salisburgo con Pavel Gililov, al quale si aggiunge il prezioso consiglio di Alfred Brendel.
Nel 2016 Filippo Gorini ha partecipato al progetto dell’Accademia di Kronberg "Chamber music connects the world", dove ha collaborato con il violoncellista Steven Isserlis, che lo ha successivamente invitato al festival di musica da camera di Prussia Cove in Inghilterra.
Tra gli altri premi vinti spiccano il Premio “Una vita nella musica - Giovani” 2018, assegnato dal Teatro La Fenice di Venezia, il "Beethoven-Ring" conferito dall’associazione "Cittadini per Beethoven" di Bonn (2016), il premio del Festival "Young Euro Classic" di Berlino (2016) e il primo premio al Concorso "Neuhaus" del Conservatorio di Mosca (2013).